giovedì 22 maggio 2014

SOS Biodiversità


In Italia la gru cenerina non nidifica più, il grifone e l'orso bruno rischiano l'estinzione, il delfino e la tartaruga sono in pericolo. Insieme a loro, circa 20mila specie animali e vegetali nel mondo, un terzo di quelle prese in esame dall'Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn), sono minacciate da inquinamento, riscaldamento globale e degrado degli habitat, pesticidi agricoli e allevamenti intensivi, eccessi di pesca e introduzione di specie esotiche invasive. 
Oggi 22 Maggio è la Giornata Mondiale della Biodiversità!! Fermiamoci almeno un attimo a riflettere su questi dati! Non possiamo far finta di nulla.. La biodiversità, ovvero l'infinita varietà di forme di vita esistenti, chiede il nostro aiuto per essere protetta; è il patrimonio universale inestimabile, frutto di tre miliardi e mezzo di anni di evoluzione.. è questa ricchezza che mantiene gli ecosistemi stabili e produttivi! 

Charles Darwin saggiamente recita: "Niente esiste di per sè, ma solo in relazione alle altre forme di vita."

Dal 2000 l'Onu le ha dedicato una giornata mondiale per sensibilizzare l'opinione pubblica su questo tema, celebriamola e non stanchiamoci di denunciare i gravi pericoli che sempre più deve affrontare. La biodiversità sconta, infatti, le azioni dell'uomo a tutte le latitudini, dall'equatore ai poli.
A livello globale, spiega la Iucn, sono in pericolo il 41% degli anfibi, il 33% delle barriere coralline, il 25% dei mammiferi, il 13% degli uccelli e il 30% delle conifere. In Europa la situazione più grave è nel Mediterraneo, dove rischiano il 21% delle specie valutate in Spagna, il 15% in Portogallo e il 14% in Grecia. L'Italia detiene il primato della biodiversità europea con oltre 67mila specie di piante e animali, circa il 43% di quelle presenti nel Vecchio Continente. 
Anche in Italia, però, le popolazioni di vertebrati sono in declino, soprattutto in ambiente marino. Su 672 specie esaminate, 6 sono estinte (oltre alla gru cenerina la quaglia tridattila, il gobbo rugginoso, il rinolofo di Blasius, lo storione e lo storione ladano), 161 sono gravemente minacciate di estinzione e 49 in pericolo. Stando all'Ispra, il 50% delle piante, il 51% degli animali e il 67% degli habitat, tra quelli di interesse europeo presenti in Italia, sono in uno stato di conservazione cattivo o inadeguato. 
Dati che descriverei assolutamente allarmanti!!
Le conseguenze di questa perdita ricadono su tutti, poichè investono settori chiave come l'alimentazione e l'energia, le risorse idriche e la vulnerabilità ai disastri naturali. 
La biodiversità, ricorda infatti Legambiente, è il "capitale naturale" del Pianeta. Dal suo mantenimento dipendono il cibo e le materie prime, la regolazione delle acque e lo stoccaggio della CO2, mentre la sua compromissione danneggia gli ecosistemi e anche l'economia. L’equilibrio dell’ecosistema, infatti, è conservabile solo se ogni specie riesce a svolgere il suo compito naturale.
Secondo l'Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) i danni causati dalla perdita della biodiversità, da qui al 2050, sono stimabili tra i 2 e i 5 trilioni di dollari all'anno. Anche per questo, sottolinea l'associazione ambientalista, <la biodiversità può e deve essere una leva su cui puntare per rilanciare l'economia del Paese>.
Della serie.. non vogliamo farlo per l'ambiente, facciamolo per noi! 

LOOK DEEP... 

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