domenica 7 giugno 2015

Astice o aragosta?!


Sono crostacei molto apprezzati in cucina... con l'aragosta che conquista il podio per maggiore pregiatezza!
Appartengono all'ordine dei Decapodi, ma a due famiglie diverse: l'astice rientra nella famiglia dei Nephropidi, mentre l'aragosta in quella dei Palinuridi. 
Ma come distinguerli senza difficoltà?! Dalle chele!!!
L'astice ha le prime tre paia di appendici (pereiopodi) dotate di chele. In particolare il primo paio è estremamente sviluppato con due chele enormi e asimmetriche per svolgere compiti differenti (taglio e frantumazione). Inoltre, il carapace negli astici è liscio, provvisto solo di due spine vicino agli occhi. 
Nell'aragosta, invece, sono assenti le zampe chelate (come in tutti i Palinuridi) ed è presente un carapace spinoso. 
Entrambi hanno due paia di antenne: un paio estremamente lungo e ripiegato all'indietro che svolge la funzione di recettore tattile e olfattivo, di movimento e di udito e un paio (antennule) che svolge la funzione di recettore chimico altamente sensibile, in grado di rilevare quantità anche minime di amminoacidi, che si trovano nel tessuto animale.
Homarus gammarus è l'astice europeo, distribuito in Mediterraneo e in Atlantico Orientale. Per lo più notturno e spesso aggressivo, raggiunge i 60 cm di lunghezza e vive in grotte e anfratti; raro sotto i 50 m.
Stessa distribuzione geografica per l'aragosta Palinurus elephas, di colore bruno-rossastra o bruno-violacea, è una specie gregaria e sedentaria che predilige fondali rocciosi con caverne e tane fino a 70 m. 
Altre due specie di aragosta abitano il bacino del Mediterraneo: Panulirus regius con una colorazione varia sulle tonalità del verde, è comune nelle zone poco profonde (5-15 m) e Palinurus mauritanicus rosa con chiazze bianche, vive in acque più profonde (180-600 m).

Semplice così il riconoscimento, non trovate?!