Il bacino del Mar Rosso è un lungo braccio di mare compreso tra l’Africa e la penisola arabica con una larghezza di 350 km.
Si ritiene sia un oceano in formazione; un’intensa attività geologica presente sul fondale provoca infatti, un allargamento annuale di circa 5 cm che porterà il Mar Rosso a diventare il quarto oceano del pianeta.
Si ritiene sia un oceano in formazione; un’intensa attività geologica presente sul fondale provoca infatti, un allargamento annuale di circa 5 cm che porterà il Mar Rosso a diventare il quarto oceano del pianeta.
Il Canale di Suez lo collega con il Mar Mediterraneo, mentre lo Stretto di Bab el Mandeb fa da confine fra le sue acque e quelle dell’Oceano Indiano. A nord si biforca in corrispondenza della penisola del Sinai, dando luogo al Golfo di Aqaba ad est e al Golfo di Suez ad ovest. Otto stati si affacciano su questo mare: Egitto, Israele, Giordania, Arabia Saudita, Yemen, Gibuti, Eritrea e Sudan. La lunghezza totale è di circa 2.250 km. La parte meno profonda si trova nel golfo di Suez, con soli 90 m di fondale; nella zona centrale si trova invece il punto più profondo a 2.850 m, la fossa di Suakin. La peculiarità del Mar Rosso è lo stretto di Bab el Mandeb; con solo 26 km di larghezza ed una profondità massima di 134 m, questa zona determina l’isolamento del bacino dal sistema di correnti dell’Oceano Indiano. Viene perciò considerato un mare ”chiuso“ e presenta una combinazione di fattori ecologici davvero unici. Il limitato scambio idrico con l'oceano, le piogge scarse, l'assenza di affluenti e l'elevata temperatura dell'aria, che provoca una fortissima evaporazione, hanno come diretta conseguenza l'aumento della salinità, che arriva a toccare il 43 per mille (contro una media oceanica del 35 per mille). La particolare conformazione geologica della zona influisce, inoltre, sulla temperatura dell'acqua; la frattura intercontinentale che ha provocato la formazione del bacino è tuttora attiva e gli strati caldi della crosta terrestre riscaldano l'acqua, alzando la temperatura in profondità di circa quindici gradi rispetto agli altri mari del pianeta. Anche la temperatura superficiale (22°C in inverno e 26°C in estate) è di alcuni gradi superiore a quella dell’Oceano Indiano. A partire da queste condizioni si sono create le basi per lo sviluppo di una straordinaria vita marina tropicale.
La composizione della scogliera corallina è estremamente varia, con più di 400 specie di coralli e ben il 17% di specie ittiche endemiche: un ecosistema esclusivo, che non si ritrova in nessun altro luogo. È dunque essenziale tutelare questo patrimonio naturale, sempre più minacciato dalle attività antropiche. Con l’apertura del canale di Suez nel 1876, il Mar Rosso ha cominciato ad essere molto trafficato; vi transitano ogni anno migliaia di navi, tra cui moltissime petroliere, esponendolo al rischio costante di una catastrofe ecologica. La sua vicinanza all’Europa, inoltre, lo ha fatto diventare una delle mete privilegiate per il turismo subacqueo, causando un notevole impatto ambientale sul reef ed i suoi abitanti. Fortunatamente sono stati istituiti parchi marini per proteggere le zone maggiormente frequentate e di particolare interesse naturalistico, come la punta meridionale della penisola del Sinai (Ras Mohamed National Park). Se si confrontano i reef di queste aree protette con le coste iper sfruttate e mal conservate su cui sorgono le strutture alberghiere, i risultati sono evidenti, tanto che a Ras Mohamed è tuttora possibile effettuare alcune delle più belle immersioni al mondo.
La composizione della scogliera corallina è estremamente varia, con più di 400 specie di coralli e ben il 17% di specie ittiche endemiche: un ecosistema esclusivo, che non si ritrova in nessun altro luogo. È dunque essenziale tutelare questo patrimonio naturale, sempre più minacciato dalle attività antropiche. Con l’apertura del canale di Suez nel 1876, il Mar Rosso ha cominciato ad essere molto trafficato; vi transitano ogni anno migliaia di navi, tra cui moltissime petroliere, esponendolo al rischio costante di una catastrofe ecologica. La sua vicinanza all’Europa, inoltre, lo ha fatto diventare una delle mete privilegiate per il turismo subacqueo, causando un notevole impatto ambientale sul reef ed i suoi abitanti. Fortunatamente sono stati istituiti parchi marini per proteggere le zone maggiormente frequentate e di particolare interesse naturalistico, come la punta meridionale della penisola del Sinai (Ras Mohamed National Park). Se si confrontano i reef di queste aree protette con le coste iper sfruttate e mal conservate su cui sorgono le strutture alberghiere, i risultati sono evidenti, tanto che a Ras Mohamed è tuttora possibile effettuare alcune delle più belle immersioni al mondo.